venerdì 22 luglio 2016


Prato di ora è una città dove non c’è nessunissima traccia del suo cittadino più famoso del novecento,  Curzio Malaparte. Anzi no, c’è n’è una enorme ignara a molti, la presenza dei cinesi. Tutti sapete che nell’ultimissima parte della sua vita Curtino si innamorò del popolo cinese, tanto da volerci rimanere anche da malato terminale a farcisi curare ('un c'era più nulla da fare). Fu anche autorevolmente scritto, circa la sua lunga permanenza in Cina - dove faceva l'inviato per i comunistacci, mandato da Maria Antonietta Macciocchi, direttrice del settimanale del Partito Comunista Vie Nuove -, che fu il primo occidentale a intervistare Mao: secondo me si trattò di pura millanteria (con le bugie ci sapeva fare, il nostro, bonariamente parlando, un po’ alla maniera di tutti i pratesi evoluti, come è per esempio testimoniato dal fatto che scriveva da Capri corrispondenze dal fronte ucraino, ciò che fece infuriare Aldo Borelli, direttore del Corriere della Sera per buona parte del ventennio); infatti non ci sono foto o altre fonti ufficiali cinesi a confermare la circostanza. Secondo le fonti primarie, mi pare di aver capito, il condottiero fu solo presentato al nostro a un'affollata udienza generale, durante la quale magari gli si avvicinò per sussurrargli all'orecchio, a mo' di Alberto Sordi nella Grande Guerra di Mario Monicelli (in piccola parte pratese anche lui, ma ve lo racconto un'altra volta), se non fossi nato pratese vorrei non esser venuto al mondo, se non in Cina.. Fatto sta che lasciò in eredità la sua bella villa di Capri (che oggi verrebbe considerata uno scempio edilizio) al popolo cinese, in particolare agli scrittori (gli eredi legittimi impugnarono il testamento e purtroppo vinsero); io penso pure che in segreto aveva forse sottoscritto accordi per salvare la sua Prato vendendola al governo mandarino (come secondo me sta giustamente facendo il potentissimo Romano Prodi con la sua Bologna, se non con l’intera Italia, sgangherata nazione che va solo salvata dal fanatismo oclocratico). 

Del resto la Chinatown pratese è bellissima, senza meno la parte più viva della città. 

Primo comico pratese cinese di livello internazionale nel 2030, lo dirigerò io (il titolo del suo spettacolo più rappresentato sarà Berlinguer ti volevo bene). 

Primo Presidente cinese dell’Unione Industriali nel 2040, sarà un editore, uno dei più grossi del mondo. 

Primo Sindaco pratese cinese nel 2050, giovane scrittore in odore di Nobel, che al posto del triumviro Giuseppe Mazzoni (già capo della massoneria italiana e fondatore della loggia Propaganda, che si sarebbe sciaguratamente evoluta in Loggia P2), metterà la statua di curtino e in onore appunto di Malaparte dichiarerà Prato città degli scrittori (e degli artisti in generale) e dello sputo (e vorrei avere la tomba lassù, in vetta allo Spazzavento, per sollevare il capo ogni tanto e sputare nella fredda gora del tramontano); tutte le vie e le piazze saranno dedicate a scrittori e artisti in genere (via Frascati diventerà via Maurizio Giardi, lo scrittore mio amico fraterno che vi sto suggerendo da oramai tre giorni e che se non lo andate subito a comprare siete dei veri pezzi di M), e, sebbene ancora vivente (avrò appena 90 anni e sarò in formissima e anderò ancora in bicicletta), mi farà lo stesso costruire una statua di bronzo, con funzione di pubblica sputacchiera, da collocare sotto il Pulpito, al posto dell’attuale edicola (su mia espressa richiesta mi farà scolpire di spalle da tutti e due i lati, perché non sopporterei il rischio di  farmi sputare in faccia dai miei troppi avversi, neanche come statua). Su mio suggerimento, infine, il primo Sindaco pratese cinese abolirà finalmente l’Assessorato alla Cultura, anche se da scrittore sgamato l’aveva capito da solo che se non si leva di mezzo la cosiddetta cultura, soprattutto la nefasta ideologia della cosiddetta cultura, arte non c’è verso farne.

Per oggi ho finito (o sono finito?).

PS: passate dal mio amico fraterno Maurizio Giardi, gli farà piacere www.facebook.com/maurizio.giardi?fref=nf

PPS: le citazioni sono pigliate al volo da internet, perché non è che ho molto tempo per verificare al millimetro dai testi originali


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